ARTEMISIA GUELFI
PRIMOGENITO CLAN GANGREL & SCERIFFO DELLA BARONIA
Nella filosofia di vita di Artemisia Guelfi esiste un unico, imponente credo: il lupo non va mai separato dal branco. E per Artemisia, il branco è tutto. Gli sparuti Gangrel della Terra di Bari hanno fede cieca nel loro Alpha, e lei è considerata uno dei pochi Primogeniti che può veramente farsi portavoce di tutto il Clan. Gli altri Cainiti di Bari sanno poco e niente di lei, e si contano sulle dita di una mano coloro i quali, negli anni, hanno avuto modo di vederla. Di solito, chi la vede sa che subirà una punizione esemplare, di monito a tutti coloro che vanno contro il ferreo Codice della Baronia.
Artemisia, sorella minore della Primogenita Nosferatu Maddalena, nasce a Livorno a fine Ottocento. Stessa famiglia, stesso tenore di vita, ma in Artemisia arde un fuoco diverso: quello per il sapere. Ma non un sapere sterile, fine a sè stesso, bensì un sapere che rompe gli argini e lotta fino alla morte contro le tenebre della tirannia. Quando non è costretta a fare il suo dovere, Artemisia trascorre le infinite notti della sua non-vita nelle biblioteche di Bari, a documentarsi, come se dai libri dipendesse la sua sopravvivenza.
Pare che la Russia bolscevica sia stata il suo più grande sogno, la sua più grande lotta e la sua più rovinosa caduta. E pare anche che la sua incontenibile rabbia e la sua sete di sangue siano state ciò che l'ha fatta cadere nelle mani del Sabbat, una volta tornata in Italia. Pare, infine, che sia stato il Barone stesso a salvarla, da quelle bestie sanguinarie e da sè stessa, assegnandole il ruolo che meglio le si confaceva: quello di Sceriffo, di mano armata della Baronia, di protettrice dei Cainiti di Bari.
Del suo dominio, nessuno sa niente. Artemisia è l'unica dei Primi Figli a non avere un rifugio tutto per sè. Il suo branco si sposta di anno in anno per le periferie della città, scegliendo posti abbandonati e mai reclamati da altri clan. E su di loro Artemisia veglia, schiva, silenziosa e letale, come un lupo.
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